"Ser Cepperello con una falsa confessione inganna uno santo frate, e muorsi; ed essendo stato un pessimo uomo in vita, è morto reputato per santo e chiamato san Ciappelletto". (Decameron, Giovanni Boccaccio).
Antonio Gramsci è uno dei pensatori italiani più studiati all'estero, corsi sulla sua opera si tengono nelle università di mezzo mondo. In Italia, invece, dopo la sbornia ideologica degli anni sessanta e settanta è stato quasi dimenticato. Peccato, pochi intellettuali hanno interpretato come lui la società italiana con tanta profondità. Negli ultimi anni la nostra stampa si è occupata di Gramsci nello stesso modo in cui si occupa delle stelle dei realty televisivi. Così ci siamo beccati: Gramsci scrive lettere all'amante, Gramsci abbandonato dai sovietici, Gramsci lasciato morire da Togliatti e altri "studi storici" di questo livello.
In questi giorni abbiamo raggiunto la vetta: durante una conferenza stampa alla Radio Vaticana, mentre si presentava il primo catalogo di immagini sacre e santini per collezionisti, monsignor Luigi De Magistris , pro-penitenziere emerito della Santa Sede, ha rivelato di essere a conoscenza che il fondatore del PCI si sarebbe convertito in punto di morte. "Questo fatto, nel mondo della falce e martello, preferiscono tacerlo, ma è proprio così", ha proclamato il presule vaticano, oggi ottantaduenne. Gramsci morì nel 1937, dopo una lunga malattia trascorsa in parte in carcere, in parte sotto la vigilanza della polizia fascista nella clinica Quisisana di Roma. Il presule ha spiegato di aver saputo i particolari della conversione da una suora che lavorava nel nosocomio. "Il mio conterraneo, Gramsci - ha detto De Magistris - aveva nella sua stanza l'immagine di Santa Teresa del Bambino Gesù. Durante la sua ultima malattia, le suore della clinica dove era ricoverato portavano ai malati l'immagine di Gesù Bambino da baciare. Non la portarono a Gramsci. Lui disse: 'Perché non me l'avete portato?' Gli portarono allora l'immagine di Gesù Bambino e Gramsci la baciò. Gramsci è morto con i Sacramenti, è tornato alla fede della sua infanzia. La misericordia di Dio santamente ci perseguita. Il Signore non si rassegna a perderci", ha commentato l'esponente vaticano. Del tutto inutile chiedere al vescovo qualche prova più concreta, lui è un uomo di fede non deve esibire prove. Perplessi gli studiosi interpellati; Giuseppe Vacca, ex parlamentare del PCI e presidente della fondazione Gramsci ha osservato che dai numerosi documenti editi e inediti delle ultime ore del leader comunista tale riavvicinamento alla fede "non risulta". "La conversione di Antonio Gramsci al cattolicesimo? Una vecchia storia, ma mai provata da documenti ufficiali, che anzi la smentiscono", ha aggiunto Giorgio Baratta, presidente della International Gramsci society Italia. Il commento più brillante arriva dallo storico e filologo Luciano Canfora: "Temo fortemente che non sia assolutamente vero che Gramsci si sia convertito in extremis. Posso assicurare comunque che Pericle non si è convertito al confucianesimo".
La vicenda mi ha ricordato una delle storie del Decameron. Quella di Ser Cepparello, che Boccaccio pone come novella iniziale della prima giornata di racconti. Cepparello è un mascalzone patentato, descritto come "tanto malvagio uom" che si occupa di recuperare i crediti di un facoltoso mercante. In punto di morte si pente e, raccontando un sacco di fandonie, viene assolto da un frate. Creduto dal popolo un uomo pio e devoto sarà addirittura proclamato santo: San Ciappelletto.
Cosi, come un nuovo Cepparello, secondo il presule De Magistris, Gramsci, in punto di morte, abbracciò la fede. Mi aspetto testimonianze sui suoi miracoli, la beatificazione e infine una bella fiction.
Che le gerarchie ecclesiastiche si occupino di Gramsci da morto, piuttosto che da vivo e quand'era nelle grinfie dei fascisti, non è una novità, avevano fatto lo stesso con Croce, Gobetti, Rosselli, Amendola, Salvemini e perfino Don Sturzo.
3 commenti:
Sant'Antonio Gramsci, martire.
Si. Santo subito.
ANCHE GRAMSCI AVEVA UN'ANIMA...CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO....DON BACKY
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