martedì 4 novembre 2008

God bless America

Barack Hussein Obama, the President of the United States of America.


Ha vinto. Sarà un grande presidente come Franklin Delano Roosevelt o una sbiadita meteora come Jimmy Carter? Vedremo. Intanto ha vinto e va bene così.
Quarantasette anni, avvocato, nero (afroamericano per chi ama il politically correct), figlio di un immigrato keniota e di una studentessa del Kansas è diventato presidente. Una storia americana.

E se fosse successo in Italia?

Il piccolo Obama italiano avrebbe frequentato una classe separata poi, con un po' di fortuna e un bravo maestro unico, avrebbe cominciato una tortuosa avventura nella scuola italiana, approdando all'università. Si sarebbe laureato, avrebbe fatto un paio di concorsi, qualche anno di praticantato gratuito e, dopo aver schivato ronde e camice verdi, avrebbe cominciato a esercitare la professione di avvocato. Forse.

Un'impresa titanica, perchè in Italia c'è gente che non ama i figli degli immigrati.


Magari avrebbe scelto di impegnarsi in politica e si sarebbe candidato, ma più tardi, molto più tardi, perchè nella politica italiana a quarantasette anni sei ancora giovane.

No, nel nostro paese non ci sarebbe riuscito. La sua è una favola americana e da noi non si avverano le favole.

Noi siamo un paese serio. Con governanti seri.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo, caro filosofo. Siamo la Città del sole, noi. Un Falansterio. La società di Al-Farabi. Dove a 47 anni si è ancora giovani.


E comunque voglio spezzare una lancia in favore del nostro Mr. President. Obama è nero, questo è vero. E' figlio di immigrati, è vero. Ed è riuscito a diventare presidente.

Ma, insomma, il nostro ce l'ha fatta avendo 4mila miliardi di debiti, dubbie frequentazioni, condanne varie, inciuci di ogni tipo ed essendo praticamente ineleggibile.

Di chi è il sogno americano, allora? Eh? Eh?

diogene ha detto...

Ha ragione, ha ragione.
Arcore è più miracolosa di Chicago.

tic. ha detto...

"Fottere un repubblicano alle elezioni e` il piacere piu` grande che un uomo possa concedersi senza togliersi i pantaloni."

diogene ha detto...

Bella. Ma chi l'ha scritta?

Anonimo ha detto...

Alcuni l'attribuiscono a Pat Buchanan, altri a tal G. Baliles.

Io ho sempre saputo Buchanan, ma...

diogene ha detto...

Ah Buchanan, una critica da destra...

Caro Tic lei è il solito neocon.