"Certi uomini politici muoiono sulle barricate sulle quali non sono mai stati". François Mitterrand.
In Italia si scrive troppo e si legge troppo poco. Mentre gli italiani sono tra i lettori più scarsi d'Europa, le nostre librerie straripano di libri assolutamente inutili. Calciatori, attori, soubrette e una più varia umanità producono quintali di carta stampata. Così tra i vari generi letterari ne battezzo uno nuovo: "libri scritti con sprezzo del ridicolo". Ecco la storia di un testo fondamentale di questo nuovo genere.
Willer Bordon è stato funzionario del Partito comunista italiano e sindaco di Muggia. Nel 1987 viene eletto deputato. Con la fine del PCI aderisce al PDS è viene rieletto nel 1992. Ma è inquieto e cosi, dopo un periodo di doppia tessera PDS e Radicali, fonda con Ferdinando Adornato (poi Forza Italia ora UDC) Alleanza Democratica. S'imbarca nella "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto. La macchina si schianta ma lui sopravvive e nel 1994 è rieletto deputato con i Progressisti nel collegio di Mantova. Ma nella bassa lombarda non viene molto amato e allora nel 1996 trasferisce armi e bagagli nel collegio di Fiumicinio dove, battendo Gasparri, torna in Parlamento. Ormai preso da un'attività frenetica diventa sottosegretario ai beni culturali nel primo governo Prodi, ministro dei lavori pubblici nel secondo governo d'Alema e ministro dell'ambiente nel secondo governo Amato. Schizza da un partito all'altro come un protone in un acceleratore nucleare; nel 1998 fonda con Di Pietro L'Italia dei Valori, ma la lascia subito, l'anno dopo è partecipe della nascita de I Democratici e nel 2001 è nella Margherita. Poco convinto del nuovo soggetto politico, prima si fa eleggere al Senato, poi ne diventa capogruppo. Intanto anche a Fiumicino non ne apprezzano la saettante carriera politica e torna nella natia regione Friuli Venezia Giulia. Siamo nel 2006, nuova legge elettorale ma Bordon è sempre presente, eletto al Senato, lascia la Margherita, entra nel PD e lo abbandona subito per fondare l'Unione democratica che si fonda con i Liberaldemocratici di Lamberto Dini, contribuendo alla caduta del governo Prodi.
14 commenti:
Diogene, lei mi legge nel pensiero. ieri in Rinascita mi capitò in mano il suddetto testo, e pensai di aggiungere al titolo ("Perchè sono uscito dalla Casta") la seguente chiosa: "Perchè ti hanno dato un calcio nelle chiappe".
Quello che mi consola è che in vendita c'erano ancora molte copie.
Tex Willer il pensatore politico più amato da Enrico Gherghetta?
Quel Tex Willer lì?
tic
P.S.
La cosa divertente è che il povero Bordon aveva pure culo, ai bei tempi.
A titolo d'esempio, vinse nel collegio di Gasparri (uno dei collegi più neri dell'universo) solo perché si presentò la nipote del Duce, Alessandra mi pare si chiami, a rompere il cazzo ad An e a Gasparri...
TEX WUBER BORDON:
1. non ha mai lavorato
2. ha sfruttato ogni risorsa del PCI
3. ha affondato l'affondabile
4. ha fatto un BLOG penoso.
Dal curriculum del nostro "eroe" manca la parentesi del tentativo di candidatura a sindaco di Roma, per l'Unione Democratica Consumatori, che così veniva presentata:
(ASCA) - Roma, 8 feb '08 - ‘Dopo il papa tedesco, c’è spazio anche per il sindaco ‘asburgico”. Si affida alla battuta scherzosa, Willer BORDON, ma per annunciare un intendimento serio che di più non si può, scendere nell’agone politico per la carica di primo cittadino della Capitale. ‘Ne’ santo ne’ navigatore, solo amministratore. Bravo’, questo lo slogan scelto per la sua ‘corsa’, che pure nei suoi intendimenti doveva svolgersi con ritmi e su lunghezze del tutto diverse.
Da "Libero" 19 novembre '08: .....Possibilista sulla candidatura prossima ventura bodoniana è anche Mauro Pessato, esperto di sondaggi d'opinione e AD della SWG: "Guardi, Bordon lo conosco. Da giovane, è stato sindaco, vent'anni fa. E credo sappia che cosa vuol dire. E guardi che il suo non è un ballon d'essai: lui ci crede veramente, altrimenti non si sarebbe esposto"
(ora capisco molte cose....).
Salvo poi.....(ANSA) - ROMA, 5 MAR - Accordo fatto a Roma tra Francesco Rutelli e Willer Bordon.
Per Francesco Rutelli, ‘oggi e’ una bella giornata, Bordon - ha detto - e’ un valore aggiunto per la mia candidatura e per la nostra comune coalizione.
Ovvero, il suo "valore aggiunto" è stato di 2.725 voti pari allo 0,18%. Tanto per dire: Sinistra Critica ha raggiunto 8.000 voti e il PCL di Ferrando quasi 5.000.
.....insomma, visto il ""patrimonio""curricolare che sfodera, è uno che ha beneficiato del CULO, e assaie, ma se lo tocchi adesso PORTA SFIGA!!!quindi via da me brutta bertuccia!
p.s.: può sempre fare l'intellettuale ORGANICO come il BERTINOTTI (che cazzo voglia dì poi sto' INTELLETTUALE ORGANICO num' me l'ha detto ancora niscuno!)
BATTAGLIA dei POOH
dai laboratori segreti del PCI di muggia si stava costruendo il dirigente perfetto, poi, come in tutte queste storie la Creatura è scappata...Diogene ha raccontato il resto della storia, ma chissà dove saranno ora i vari dott. Victor?
ciao
Mio Dio! Pensiero inquietante....
Bella l'idea di questo Bordon-Frankenstein.
L'intellettuale organico, legga Gramsci. Comunque, le assicuro nessuno di quelli che vede di questi tempi è un intellettuale organico, o un "moderno principe".
ok e dopo averlo letto che c'azzecca il BERTINOTTI con questo? BATTAGLIA dei POOH
Niente.
bene! vedo che,nonostante la Sua ostinata "durezza" di sinistra volta a non ammettere MAI ragioni estranee al DIKTAT, conviene con me sull'argomento. BATTAGLIA dei POOH
"Ostinata durezza di sinistra", "diktat". Ma dai! Guardi che non è così, almeno per me.
Ma perchè si è fissato con Bertinotti? Per quanto mi riguarda non è intelletuale e nemmeno organico. Al massimo è biodegradabile.
non è che mi sono fissato con il BERTINOTTI ma vederlo alla mattina in TV (le poche volte che mi capita di farlo) pavoneggiarsi sul suo ruolo autocelebrativo di intellettuale organico, quando 7/8 dell'Italia è nella merda (lì si che c'è molto di organico) vado fuori di testa: MA CHE FACCIA QUALCOSA PER IL PAESE INVECE DI GRATTARSI LE BALLE. aufwiedersehen
Ha affondato due governi e mezza sinistra. Meglio che non faccia più niente, mi creda.
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