martedì 16 dicembre 2008

Chapeau, Presidente

Che il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini fosse uno dei pochi esponenti della destra italiana che non fanno venire i brividi lo pensavo già da tempo, con le sue dichiarazioni di oggi in occasione del settantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, lo considero uno statista.



"L'ideologia fascista non spiega da sola l'infamia delle leggi razziali. C'è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo, da parte della chiesa cattolica. Rievochiamo oggi - ha proseguito Fini - una pagina vergognosa della storia italiana. Quelle leggi hanno rappresentato uno dei momenti più bui nelle vicende del nostro popolo".


A impressionare non sono tanto le osservazioni sul comportamento della Chiesa cattolica, largamente condivise dagli storici, ma quelle sul complesso della società italiana.
Il popolo della nostra italietta si adeguò supinamente alla bestialità fascista e le voci contrarie furono poche e isolate. Il fascismo non fu migliore del nazismo, fu solo il prodotto di una società più arretrata e debole rispetto a quella tedesca.
Se non vogliamo credere alla balla degli "italiani brava gente", rassegnamoci all'idea che a quei tempi il paese toccò il punto più basso della sua storia grazie anche al consenso e all'ignavia di gran parte dei suoi cittadini. Che di questi tempi lo dica un politico è una cosa alquanto rara.
Complimenti e chapeau, signor Presidente.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Magari statista è un po' troppo, comunque...

Se ci stupiamo, positivamente, per le cose che ha detto Fini vuol dire che siamo ancora una società arretrata come ai tempi del Fascismo.
Solo che adesso siamo convinti di esserci evoluti.

yodosky ha detto...

Sono appena tornata da tre giorni in terra teutonica, precisamente a Stoccarda dopo una visita a una certa sorella. Della Germania si possono dire due cose:
1) La loro crisi sarà la nostra normale situazione;
2) Sono venuti a patto con il loro passato ben più di noi.
Un esempio: parecchi anni fa, per fare il bullo, il mio caro papà spedì dal Nido delle Aquile una cartolina con su scritto Deutschland uber alles e la croce nazista (sì, il mio caro papi non è esattamente la persona più delicata del mondo. Ma vota Pd). Bene, la cartolina ci arrivò censurata: la croce era stata cancellata dagli addetti alle poste.
Qualcuno vuole fare una prova e spedirne una da Predappio con scritto "Viva il Duce, Eia eia alala" e vedere se viene censurata??

Anonimo ha detto...

Fini può concorrere a leader del PD.

yodosky ha detto...

Fra parentesi, degno filosofo, io venerdì alle 14.30 son al Consiglio regionale. Devo vedermi con un assessore della pregevole giunta. Se è nei paraggi faccia sapere, devo consegnarLe il manoscritto di cui sappiamo.
Mi farà sapere che ne pensa e mi darà utili consigli. Per darle coraggio, a Mammifero Bipede è piaciuto tanto da farci un post. Quindi forse non è tanto pessimo.

Se possibile provvederò a contattarLa, sempre che al consiglio regionale mi facciano entrare. Nel mese di luglio ne sono rimasta chiusa fuori, ahimè, per "abbigliamento indecente".

diogene ha detto...

Caro Fritz, qua va a finire che pure lo voto.

Io sono stato a Predappio, c'è pure la guardia d'onore.
Venga pure a trovarmi e mi porti il manoscritto. Si vesta adeguatamente, guardi che da quelle parti può imbattersi in Razzini incravattato.