lunedì 23 febbraio 2009

Sanremo, Los Angeles, Ronchi dei Legionari e le mie scuse al reggente


Homo sum et nihil humanum a me alienum puto (Terenzio).

Sabato sera ero a una cena tra amici. Gente colta, intelligente e di sinistra. Grandi ragionamenti, snobismo e ironia a pacchi. Molte discussioni vertevano sullo stato del nostro paese e, trovandomi tra progressisti, ognuno aveva un'idea diversa. Eppure, per capire questo paese, o almeno la maggioranza dei suoi abitanti, bastava che accendessimo la televisione. Si sa, alcuni di noi nemmeno la guardano la televisione e perfino preferiamo leggere un libro, però se avessimo visto il Festival di Sanremo avremmo avuto molte più informazioni sull'Italia di quelle che quotidianamente ricaviamo da un fondo di Eugenio Scalfari o da un'analisi di Ilvo Diamanti. Infatti, vorrà pure dire qualcosa il fatto che per cinque giorni di fila dai dieci ai quindici milioni di italiani sono rimasti incollati per ore e ore davanti alla televisione a vedere uno spettacolo noioso, con cantanti grotteschi e canzoni brutte, presentatori ignoranti e ospiti pronti a tutto per una marchetta. Mi chiedo, quei quindici milioni di italiani non avevano altro da fare? Un libro, un film, una cena, una passeggiata, fare del sesso, saranno stati valutati come possibili alternative? Mah.




Per non fare lo spocchioso e il distante dalla gente, ho ascoltato le canzoni arrivate sul podio. Da rabbrividire. Al terzo posto è arrivato un tale con un nome da mafioso italoamericano che ha cantato un brano, modello "mielosità partenopea", che probabilmente eseguirà con successo al matrimonio di qualche camorrista di Secondigliano. Pensare che uno così gira a piede libero mentre Roberto Saviano vive sotto scorta. Al secondo posto è arrivato un tale che ha proposto una canzone brutta, sporca e cattiva. Un brano che sostiene l'idea che i divorziati rovinano i figli, se sei traumatizzato diventi gay (sono sicuro che lui avrebbe voluto dire recchione), che gli omosessuali sono tutti dei pervertiti mezzi pedofili e che ci si può salvare solo nell'ambito della famiglia tradizionale. Infine, a vinto un ragazzino, uscito da una patetica trasmissione di Mediaset, che a scuola aveva sicuramente l'insegnante di sostegno. Bravi, sono la degna colonna sonora di questo paese.



Intanto a Los Angeles, California, Stati Uniti, tanti kilometri e tanti anni lontana da Sanremo Sean Penn vinceva l'Oscar come miglior attore per l'interpretazione di Harvey Milk, il primo omosessuale dichiarato a venire eletto a una carica pubblica. E pensare che i signori dell'Academy Award non sono degli intellettuali di sinistra, è gente che lavora per l'industria di Hollywood, eppure noi abbiamo Povia, loro Sean Penn.


Sento da tempo grandi e complessi ragionamenti sulla crisi della sinistra. Domenica, leggendo Il Piccolo, ho avuto una prima, certa e significativa risposta. A Ronchi dei Legionari, comune di sinistra, dove la gente vota a sinistra e gli amministratoti sono di sinistra, la giunta comunale per parlare dei problemi locali si è rivolta a ... A chi? al Presidente della Regione? No. A qualche assessore regionale? No. Ai parlamentari? Nemmeno. A Federico Razzini, consigliere regionale della Lega Nord, noto per le sue battaglie contro i mussulmani e i centri commerciali e per il suo difficile rapporto con la lingua italiana. Quindi, se dei dirigenti politici del partito democratico, eletti dai cittadini anche in nome della loro appartenenza politica, pensano che il loro miglior interlocutore sia un leghista xenofobo, vuol dire che siamo messi male, molto male.



Devo le mie scuse al reggente, pardon, segretario, del Partito democratico Dario Franceschini. Nel mio ultimo post l'avevo descritto come una via di mezzo tra il portinaio e la donna delle pulizie della sede del partito. Eppure, nel suo primo breve intervento, ha detto: che la legge della destra sul testamento biologico fa schifo, che in Europa staremo nel gruppo socialista e che Berlusconi sta cambiando i connotati della nostra democrazia. In cinque minuti è stato meglio di Veltroni in diciotto mesi. Speremo ben.

9 commenti:

yodosky ha detto...

Su Franceschini sono d'accordo. Almeno c'abbiamo un'alternativa a Fini!

E d'accordo pure per il Festival di Sanremo, anche se secondo me non si considera la cosa più bella: che se dieci milioni sono stati attaccati alla tv, sabato, quasi duemila erano in piazza, a vedersi la velina dall'Isola dei Famosi per "el Carneval dei bisiachi".
Posso? Cento volte la nostra cena, cacchio. Alla quale peraltro mi sono divertita assai, pur nelle ambasce dei dubbi sulla buona riuscita che mi hanno angustiato assai; come al solito taccio per non sembrare stupida invece di parlare per togliere ogni dubbio.

alessandro perrone ha detto...

Il compagno Seann ha così ringraziato:

«Grazie. A voi comunisti, amanti degli omosessuali, figli di puttana. Grazie, non me lo aspettavo». Così Seann Penn ha ringraziato per la statuetta per la sua interpretazione di Harvey Milk, primo politico apertamente omosessuale della storia degli Usa. Dopo aver ringraziato il regista Gus Van Sant è entrato nel merito politico, facendo cenno ai cartelli poco rispettosi che l’hanno accolto sul tappeto rosso. «Ho un messaggio per coloro che hanno visto i cartelli d’odio alzati mentre le nostre auto arrivavano stasera. Penso che questo sia un buon momento per coloro che hanno votato per bandire i matrimoni gay di fermarsi a riflettere e provare vergogna e immaginare la vergogna negli occhi dei loro nipoti nel perseverare in un gesto del genere. Dobbiamo arrivare ad avere tutti uguali diritti». Infine sull’America di Obama: «Sono molto orgoglioso di vivere in un paese che ha eletto un Presidente così elegante e che, nonostante le difficoltà, crea coraggiosi artisti. Ammiro tutti i candidati ma soprattutto Mickey Rourke, che è risorto ed è mio fratello».

Anonimo ha detto...

Ti dirò.
Vengo spesso a leggere da queste parti. A differenza tua, non so disegnare, con le piante sono un disastro e non mi sono mai interessata di politica. Trovo le cose che dici intelligenti e sensate. Anche in questo intervento, credo tu dica delle cose intelligenti e sensate che, a grandi linee, posso condividere. Una cosa un po' però mi è dispiaciuta. L'hai detto, è vero, per cui forse anche questo mio inciso è sciocco, ma lo snobismo a pacchi, ecco, non passava inosservato.
Un - come dire - malcelato fastidio per questi poveri ominidi minorati che guardano e fanno queste cose nefaste. E beati noi, noi, i pochi rimasti, noi che leggiamo, noi che dipingiamo, noi che facciamo cultura. Che è tutto tanto bello. Io ho fatto lettere, figurati, si sfonda una porta aperta.
Per dire che uno può non avere questo tipo di interesse alle cose ma non per questo dev'essere un coglione quadro solo perchè ha guardato Sanremo.
Per quanto io condivida quel che tu dici su canzoni, presentatori e quant'altro, tanto per restare a parlar di questo.
Non è una critica. Diciamo uno spunto riflessivo. O solo una mia curiosità.
Con queste distanze siderali dai grandi numeri delle masse di ominidi minorati e alla luce di una evidente situazione politica della sinistra domando:
ci sono davvero dei margini per costruire un domani, anche politico?
Azzardo e dico: non può essere che molti ominidi minorati, un bel dì di aprile del 2007, ha scelto (male perdio, fantozzi, male) quella roba là proprio perchè percepiva nell'altra parte una certa, distanza?
Vado a bremi un bicchiere di rosso.

yodosky ha detto...

Il COMPAGNO Sean?
Ma diobono.

yodosky ha detto...

@ Lapsuscalami: d'accordo con quello che dici, ma la colpa è nostra? Gli americani hanno votato Obama non perchè è come loro, ma perchè è MIGLIORE. Questo fa di loro un popolo da ammirare: lo hanno votato perchè vorrebbero essere lui.
Per lo stesso motivo gli italiani hanno votato Berlusconi, e perciò sono un popolo da compatire.

Anonimo ha detto...

Qua non vedo questioni di colpe, piuttosto questioni di capire che, mi pare chiaro, qua non è America, facciamocene una ragione. Per n+1 motivi.
Quel che volevo dire, piuttosto, è che, continuando a sottolineare le differenze sempre negli stessi modi (e vale per tutti, sia chiaro), non si va da nessuna parte e si rischia di parlarsi addosso. Che - e mai come in questi tempi in cui le derive comportamentale sono piuttosto veloci - trovo siano una perdita di tempo.

yodosky ha detto...

Che qua non siam l'America mi pare evidente, ma questo non significa che in qualche modo non lo si possa diventare (e intendo "moralmente"). Anzi, mi basterebbe Germania e Francia, sarei già contenta. Solo che sarà impossibile farlo se come ideale ci si punta quello di "noi dobbiamo arrivare al popolo".

Anonimo ha detto...

su RONCHI: è mera politica d'interesse. Il Sindaco, se lo scarica il centrosinistra, va, senza problemi, con il centrodetra. Enrico M'.

Anonimo ha detto...

diobbono che casino che hai combinato! il podestà di Ronchi s'è dimesso!